martedì 17 marzo 2009

Un pizzico di...Pepe

Finalmente è stato sfatato il tabù "Marcello Torre". Sembra incredibile ma quello che è stato sempre ribattezzato come il fortino della Paganese stava per trasformarsi in una sorta di incubo da cui gli azzurrostellati si sono ripresi dopo più di tre mesi dall'ultimo successo interno. Tutto ciò è accaduto nella domenica più importante e delicata del campionato. Inutile nascondere che la gara contro il Taranto rappresentava un crocevia fondamentale nella corsa alla salvezza diretta da parte dei ragazzi di Capuano. Il primo ostacolo è stato superato non senza sofferenza. Il Taranto ha messo in campo un'ottima organizzazione di gioco, buona proprietà di palleggio e tanta grinta per interrompere il trend negativo lontano dallo "Iacovone". Di fronte però ha trovato una Paganese concentrata e vogliosa di riprendere la marcia giusta per giungere al traguardo atteso dall'intera tifoseria. Per vincere nel calcio così come nella vita c'è bisogno di una gran dose di coraggio, un'arma che non manca di certo ai nostri ragazzi ma soprattutto al loro condottiero Ezio Capuano. Alla lettura delle formazioni a tanti spettatori presenti è sembrata una follia snaturare il modulo tattico adottato finora. Invece no, bisognava osare. Capuano aveva promesso una squadra aggressiva ed a trazione anteriore che l'ha ripagato alla grande con tre punti preziosissimi per la classifica e per il morale. La gara con la formazione ionica lascia in dote al tecnico della Paganese indicazioni importanti per le prossime nove gare. Capuano può fare affidamento su di una squadra brava a cambiar pelle in corso d'opera, su un gruppo votato alla sofferenza e che segue alla lettera le indicazioni tattiche impartite da bordo campo. Il tutto contornato da un ritorno economico notevole per la società azzurrostellata a fine stagione. Domenica la Paganese è scesa in campo con due classe '88 (Diogo e Lasagna) ed un '89 (Iraci) più l'ingresso di Cucciniello ad inizio ripresa. Una politica che sta dando frutti concreti non solo in termini monetari che restano in ogni caso importanti per il futuro della Paganese. Questi ragazzi, sapientemente guidati dal nucleo degli esperti, regalano emozioni per lo spirito di sacrificio che non disdegnano mai nemmeno negli allenamenti e per l'ardore che mettono sul rettangolo verde ogni domenica. Insomma una domenica da incorniciare.
Finalmente abbiamo ammirato la tecnica sopraffina di Diogo, un brasiliano funambolico e guizzante che potrà dare una grossa mano alla Paganese. Sempre il suo zampino in ogni azione d'attacco, accelerazioni devastanti ed assist a grappoli. A ciò dobbiamo aggiungere la prima rete in assoluto in Prima Divisione per il gigante Zarineh. Un giusto premio per un calciatore che ha saputo aspettare il suo momento e che sta ritrovando la condizione ottimale. Anche l'esordio di Melillo non è passato inosservato. Sono stato subito d'accordo sul cambio tra i pali. Il ragazzo sannita è un patrimonio della società ed è stato giusto concedergli la chance che meritava ampiamente in un momento in cui Pantanelli aveva accusato l'ennesima battuta a vuoto. L'emozione di Melillo all'ingresso in campo, un Diogo super, la prima marcatura di Zarineh, l'esplosione di gioia del "Torre" che si è stretto attorno alla magica stella, l'esultanza sfrenata di Capuano e l'abbraccio con la Nord al triplice fischio, gli striscioni di commozione per la prematura scomparsa del tifoso della Nocerina, Vincenzo Salzano. Tutte istantanee di una domenica da incorniciare che non vivevamo da tanto, troppo tempo al "Torre". La Paganese aveva bisogno di un ambiente compatto che potesse spingerla a superare questo momento decisivo. Missione compiuta ma ora è vietato fermarsi. Contro il Lanciano attendo fiducioso una pronta replica. Avanti così verso la salvezza.

Francesco Pepe - www.paganese.it

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