Così Mourinho ha salutato Capuano. "Abbiamo parlato di come giocava il Chelsea"
FILIPPO ZENNA
Pagani.C'è uno special-one, che spopola ovunque, ma anche un Semi-One che raccoglie iscrizioni e consensi alla velocità della luce. Non ha la stessa fama di Mourinho, ma ha un esercito di fan ed estimatori su facebook, la nuova e fortunata frontiera della comunicazione virtuale. Lo stesso allenatore dell'Inter, amante di Internet e sempre al passo con la tecnologia, ha visitato quel link che riguarda Eziolino Capuano: semi per la statura, one perché semplicemente unico. «Non ne ero nemmeno a conoscenza - confessa il tecnico della Paganese - perché non ho grande dimestichezza con i computer. Mi è stato riferito della creazione di questo gruppo e lo stesso Mourinho, sorridendomi, mi ha detto d'averlo visitato». L'incontro, chiaramente speciale, è stato favorito dal supercorso di Coverciano per il conseguimento del patentino di Prima categoria. Ad Appiano Gentile, Ezio Capuano ha avuto l'opportunità di conoscere di persona il tecnico dell'Inter, l'allenatore più chiacchierato d'Italia, uomo carismatico e permaloso, una sorta di Capuano dei ricchi: «In effetti - riconosce il vulcanico trainer della Paganese - ci somigliamo tantissimo, nel carattere e nel modo d'intendere il calcio. Io come Mourinho non ho peli sulla lingua, dico sempre quello che penso ed i metodi di lavoro che adotta lo Special One sono simili ai miei». Ha assistito agli allenamenti di Del Neri, dell'emergente Giampaolo, del veterano Ancelotti, ma nessuno come Mourinho ha avuto un impatto così positivo su Capuano: «Ad un certo punto - svela Capuano - s'è avvicinato a noi ed ha sintetizzato la sua filosofia calcistica spiegando che i calciatori vanno spremuti come arance e quando non c'è più succo vanno buttati via. È un po' duro come concetto, ma condivisibile perché è il modo più efficace per tirar fuori il massimo dai propri uomini». Una giornata indimenticabile per Ezio Capuano: «Esperienza magnifica - riconosce - Siamo come medici che studiano per diventare primari, osservando il modo di fare calcio dei grandi club. A quei livelli non si è più allenatori, ma gestori. Ci sono staff nutriti che curano ogni particolare ed il tecnico diventa una sorta di manager, che non deve di certo insegnare le diagonali difensive oppure la sovrapposizione, ma curare con intelligenza i rapporti con calciatori di livello mondiale. E Mourinho, in questo, è davvero una persona speciale: pur non avendo giocato a calcio è un raffinato gestore: scaltro, immediato e molto positivo». C'è stata anche la possibilità d'intavolare un discorso di natura tattica: «Abbiamo parlato dell'Inter che gioca con un baricentro molto basso per sfruttare la propria fisicità ed anche del Chelsea, che curava in maniera straordinaria la fase difensiva e poi poggiava sulle accelerazioni devastanti di Robben. Mourinho - svela Capuano - mi ha sorriso ed ha esclamato: sei un figlio di buona donna». Il Semi-one che sogna di diventare un giorno lo Special-One.
da Il Mattino
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