mercoledì 4 febbraio 2009

Le pagelle del calciomercato

AREZZO, 6,5 : attenzione, il voto è alle operazioni effettuate non certamente al valore dell’organico che resta ottimo. Infatti, non si può nascondere che, nel cambio Martinetti-Turienzo, i toscani hanno perso in qualità tecnica. Turienzo, più che una alternativa numerica, offre al cavalluccio una nuova variante della manovra. In ogni caso Cari non ha visto stravolta la sua ossatura di squadra, che resta di indiscutibile qualità, e ciò è un vantaggio. Così come va segnalato in negativo, per il prosieguo di questo torneo, che la rosa ha davvero tanti atleti, che costituiscono l’asse portante, in scadenza di contratto al 30 giugno 2009. Appare evidente che la scelta della società è quella di rifondare, a partire dalla prossima stagione, qualunque sia il risultato finale di quella corrente.

BENEVENTO, 7- : i giallorossi non raggiungono il voto pieno per non essere riusciti a raggiunge l’obiettivo di sfoltire la rosa fino in fondo. In realtà sono state più certe dinamiche del mercato a impedirlo che altri fattori. Se fosse andata diversamente probabilmente, al di là delle “quotidiane trovate Macalliane” sarebbe potuto arrivare anche un ulteriore tassello a centrocampo. Poco male perché la rosa è di prima scelta e gli arrivi di Mondini (scelta obbligata), Carcione e soprattutto Ciarcià sono di primissimo livello. Nel girone non ci sono altre formazioni che possono vantare alla casella arrivi tre atleti di questa caratura.

CAVESE, 7 : quali migliorativi, senza far danni, si potevano apportare ad una rosa che sta già dando risultati ben superiori ad ogni aspettativa di inizio stagione? Tre under scalpitanti: Romeo, Prevete e Predko. Soprattutto i primi due sono atleti: con una scuola calcistica di rango; con una esperienze maturata in categoria; da tempo sui taccuini degli osservatori, anche di categoria superiore; dulcis in fundo, con caratteristiche fisiche e di gioco specifiche che occorrevano agli aquilotti. Davvero scelte oculate e consapevoli, quelle operate dal D.S. Dionisio. Mezzo voto in più considerando anche che sono state strappate le comproprietà dei due giovani calciatori, segno evidente che dietro c’è una progettualità a medio-lungo termine.

CROTONE, 6 : la sufficienza strappata sul filo di lana. Proprio nell’istante in cui la dirigenza ha comunicato che gli atleti messi sul mercato venivano ritirati dallo stesso. Il Crotone era giunto a gennaio con l’intenzione di smobilitare e far cassa, ma poi, strada facendo, si è accorto che c’era poco da incassare o forse le pretese erano fin troppo esose per un mercato che scarseggiava di liquidità. In ogni caso, era alquanto pretenzioso aspettarsi che qualcuno sborsasse oggi Euro a go-go sapendo che, con ogni probabilità, a giugno il tutto sarà disponibile in saldo. La squadra di Moriero, in ogni caso, esce sostanzialmente intatta, ad eccezione di una difesa, probabilmente, meno solida. Al tirare delle somme il quesito è: nell'immediato peserà sugli atleti la consapevolezza che si tratta di un progetto a brevissima scadenza?

FOGGIA, 5 : indubbiamente una delusione la campagna di rafforzamento (sic!) dei satanelli. Perdere Del Core e Coletti è già di per sè un danno. Sapere che Pecchia e Salgado non godono di buona salute è altrettanto mortificante. Non veder questi giocatori sostituiti o affiancati adeguatamente non può certo far sorridere la esigente piazza dauna. In realtà la dirigenza non ha promesso nulla alla tifoseria se non di tenere in regola i bilanci. E’ evidente però che i play-off per Foggia sportiva sono un obiettivo minimo e, ad oggi, almeno sulla carta, la concorrenza è agguerrita e pare anche meglio attrezzata.

FOLIGNO, 7: delle formazioni che attualmente stazionano nella parte bassa della classifica è sicuramente quella che ha lavorato meglio e che per davvero si è rinforzata. Ricostruito totalmente l’asse portante della squadra a cui è stata data esperienza e conoscenza della categoria. Punto di forza e fiore all'occhiello: l'attaccante Cipolla. Il successo sul Gallipoli sarà solo l’inizio della risalita.

GALLIPOLI, 7- : stesso voto dei giallorossi sanniti con cui lotteranno, fino alla fine, per la vittoria finale. Sono arrivati due giovani, entrambi esterni di centrocampo, davvero interessanti: Sansone e Buzzegoli. Per entrambi una storia abbastanza simile: due atleti in rampa di lancio, con qualche infortunio importante nel recente passato e con tanta voglia di rilanciarsi. Al Gallipoli, però, probabilmente serviva qualcosa al centro della mediana, per far rifiatare i titolari, che non è arrivato. Coletti non era un uomo da panchina e rischiava di far saltare certi equilibri.

JUVE STABIA, 6.5 : le vespe si sono affilate il pungiglione sotto i dettami ed i consigli del nuovo tecnico Bonetti. Non sono arrivati nomi roboanti, ma non se ne avvertiva la necessità. La rosa, in ciò, era già abbondante. Serviva ben altro. Servivano gli “spaccalegna”. Sono giunti, dunque, atleti di categoria, mediamente giovani, che possono dare quell’impulso di vivacità ad una rosa di indubbia esperienza e qualità, ma abbastanza avanti negli anni. Saltati i bellicosi propositi di inizio stagione, l’obiettivo minimo è abbondantemente alla portata.

LANCIANO, 4,5 : c’era tanto da fare, anche alla luce del disastroso ultimo scorcio di stagione, ed invece la finestra di mercato si è chiusa con un sostanziale nulla di fatto, se si esclude l’arrivo dell’esperto e navigato Tisci. Basterà per non farsi risucchiare dalle sabbie mobili? La strada sarà tutta in salita.

PAGANESE, 6 : voto di stima e fiducia nella pazienta opera del cesellatore di tattiche e atleti Eziolino Capuano. La squadra esce dalle contrattazioni di mercato sensibilmente indebolita in numero e qualità degli attori. Ma il tecnico salernitano, come sua consuetudine, nelle difficoltà si esalta e siamo certi che anche in questa circostanza saprà cavare il meglio dalla nidiata di under che gli è stata affidata.

PERUGIA, 6 : tutto ed il contrario di tutto. Confuso, stralunato, stordito, approssimativo. Questa la sintesi migliore del mercato del Grifo. In un mese, la dirigenza umbra ha dragato il mercato in ogni latitudine, contattando un numero considerevole di giocatori, riducendosi, nel finale, a scelte di ripiego. La cosa più grave, però, risiede nell’aver rinnegato totalmente la nobile costruzione estiva che aveva fatto gridare alla “corazzata d’attacco”. Quella “mitraglia” pronta a sparare fuoco è stata messa alla berlina. Ceduto Ercolano, messi sul mercato: Cutolo, Mazzeo e De Giorgio. L’intenzione dichiarata era quella di stravolgere tutto, salvo, poi, tornare indietro dinanzi all’impossibilità, per una ragione o per l’altra, di cambiare. Ed ora? Quale sarà lo spirito con cui affronteranno il finale di campionato questi atleti, prima così acclamati e poi scaricati? Il Perugia si aggiudica un voto in più per il solo fatto di essersi assicurata un attaccante come Maccan, che, se messo in condizione, assicura un buon bottino di gol.

PESCARA, 6 : si potrebbe anche dire: sufficienza politica. C’era poco da chiedere ad una dirigenza che ha potuto far mercato “ufficialmente” per 10 ore. Ci sarebbe, invece, tanto da dire su una situazione, quella del fallimento del Pescara, che, tra alti e bassi, rischia di falsare un campionato. Assolutamente da censurare, anche per le vie giudiziarie, le modalità con cui si sono rescissi i contratti di alcuni giocatori. Una vicenda che, dopo il subentro di una nuova società a condizioni favorevoli rispetto ad altre realtà che hanno dovuto subire duramente l’onta del fallimento sportivo, con le complicità politiche della Lega, meriterebbe un ulteriore approfondimento, per far comprendere a pieno la diversità di trattamento e convenienza di cui il nuovo Pescara ha goduto rispetto alle restanti 17 società partecipanti allo stesso torneo. O forse signor Macalli i biancazzurri partecipano ad una manifestazione a sè stante in una Lega a sè stante? Se le leggi sono davvero uguali per tutti (ma in Italia è solo uno slogan), il Pescara dovrà subire una qualche penalità per tutti gli emolumenti e tasse non pagate ed allora la salvezza sarà più difficile da raggiungere se si considera che tante “spine” sono rimaste in rosa.

PISTOIESE, 4: gli arancioni si avviano desolatamente verso un inesorabile saluto alla categoria. La crisi societaria che incombe si è manifestata in un calciomercato che ha visto partire quel poco di buono che c’era in rosa (Cipolla in primis). Il solo Dal Rio non può essere la panacea di tutti i mali.

POTENZA, 4 : il giovane Postiglione spocchiosamente, alla vigilia della chiusura del mercato, dichiarava “di esser ormai navigato del calciomercato, di sapere con certezza che, senza colpo ferire, tutte le questioni spinose si sarebbero risolte da sole al fischio della campanella di chiusura”. Ma camminare sulle acque è un qualcosa riuscito a qualcuno un paio di migliaia di anni fa. Da allora è risultato difficile per tutti. Alla fine Mamede, Pires e Montesanto continuano a gravare sul bilancio del Potenza. In più, a causa di questa vicenda (le dichiarazioni al vetriolo contro Montesanto), si sono rotti i rapporti con Cozzolino, che non vuol più saperne di giocare in rossoblù, e si è rispedito a casa Prevete, entrambi amici fraterni dell’epurato. Non c’è che dire. Era quasi impossibile fare peggio.

REAL MARCIANISE, s.v.: il presidente Bizzarro lo aveva dichiarato sin dal 1 settembre dello scorso anno che credeva nella rosa che aveva costruito e che la stessa era in grado di “regalargli” una tranquilla salvezza. Non si è mosso di una virgola dalle sue dichiarazioni e dai suoi propositi.

SORRENTO, 4,5: quante parole e quanto inchiostro sprecato. Fiumi di dichiarazioni che lasciavano presupporre la nascita dell’elefante ed alla fine sono arrivati tre topolini. Da Sorrento si affrettavano a smentire, megafono alla mano, l’interesse per fior di giocatori perché si “battevano altre piste” ben più interessanti e di maggiore prospettiva. Non solo, ci si sfregava le mani per il sicuro incasso derivante dalla cessione del “nuovo Van Basten della C” ed al tirar delle somme si era pronti a concederlo per un prestito oneroso di pochi spiccioli. Chi è causa del suo mal pianga se stesso.

TARANTO, 7- : Gli ionici si candidavano ad essere la "regina del mercato". Il voto sarebbe stato un bell’otto se non ci fosse stata di mezzo la Cisco a rompere le uova nel paniere. Cutolo, acquistato alle 18:50 e sfumato alle 19:01, fa male sulle guance dei tarantini più di colpo assestato da Tyson nel momento del suo massimo splendore. L’accaduto fa passare quasi in sordina quanto di buono c’era stato in precedenza: innanzitutto la rinata verve battagliera del patron Blasi e, quindi, quei colpi di mercato che danno qualità, sostanza e compattezza ad una formazione che si tirerà fuori dai bassifondi con una certa facilità. Deve far riflettere, però, che troppe energie e attenzioni si erano rivolte al caso-Cutolo, tralasciando il resto e, soprattutto, senza una alternativa valida in mano. Ma, allo stesso tempo, va anche detto che la vicenda in questione è così paradossale ed assurda che entra di diritto in quei piccoli-grandi aneddoti di calciomercato che gli operatori si racconteranno nei saloni a partire dalla prossima estate e chissà per quanto tempo.

TERNANA, 6: evidentemente la confusione manageriale sportiva (querelle Signori) in questo periodo è contagiosa in Umbria. Anche i rossoverdi hanno sofferto della sindrome che attanagliava Perugia. In realtà, loro qualche attenuante in più l’avevano. La fatidica questione Riganò. L’ormai ex Bomber, fiore all’occhiello rossoverde solo il 1 settembre scorso, pesava sulla rosa quasi quanto il suo ingaggio sul bilancio. Eppure sono riusciti a far qualcosa di meglio nel derby di mercato. Innanzitutto si sono liberati di Riganò e non era cosa né semplice, né scontata. Inoltre insieme a lui sono partiti più di dieci atleti, anche questo è un piccolo miracolo con i tempi che corrono, sfoltendo, così, una rosa che era ormai diventato un roseto. In quanto detto sta tutta la positività del mercato. Da contraltare in negativo sta che la squadra non ha subito nessun miglioramento apparente ed i buchi in organico non sembrano essere stati colmati.

Gianrocco Rossetti - www.lostregone.net

Nessun commento: