lunedì 9 febbraio 2009

Il Benevento in dieci, la Paganese spreca (Il Mattino)

DALL'INVIATO GIANNI DE BLASIO

Pagani. Salomonico pareggio tra Paganese e Benevento, frutto di un botta e risposta maturato in chiusura di prima tempo ed in avvio di ripresa. Certo, entrambi i fronti sono autorizzati ad un pizzico di rammarico, forse con leggera prevalenza della squadra guidata dal vulcanico Eziolino Capuano. A dieci minuti dal termine, Lasagna, che aveva confortato appieno l'intuizione del suo tecnico, si è fatto trovare puntuale a centro area sul «cioccolatino» offertogli da Bacchi quasi dalla linea di fondo; ebbene, l'attaccante della Paganese, in assoluta solitudine, è riuscito a spedire la sfera oltre la trasversale, graziando un Mondini ormai votato al peggio. Dal canto suo, la vice capolista ha disputato in inferiorità numerica giusto un'ora, causa la cacciata di Ciarcià avvenuta al 35' della prima frazione. In una manciata di minuti, l'esordiente ex salernitano ha commesso due falli da tergo, rimediando due cartellini gialli. Ad ogni modo, è stato un match molto tattico, spezzettato per i molti falli, giocato con ardore ed animosità, mai, però, sconfinato oltre il perimetro di una sostanziale correttezza. Capuano ha disposto gli azzurrostellati secondo il consueto 3-5-2, modificando l'assetto alla ripartenza, quando la Paganese è stata in campo con il 3-4-1-2, con Fanasca arretrato alle spalle delle due punte Zarineh e Lasagna. Soda, invece, si è affidato al collaudato 4-4-2, gettando nella mischia da subito il neo acquisto Ciarcià, oltre all'altra novità Evacuo sin dall'avvio. Il Benevento, che non si è potuto avvalere del sostegno dei propri tifosi, ai quali il «Torre» è stato precluso, ha compreso immediatamente che non sarebbe stata una passeggiata, trovandosi al cospetto di una squadra, gerovitalizzata dal successo colto nel posticipo a Pistoia, ma sopratutto che fa dell'organizzazione di gioco e della tenacia le sue armi migliori. Quelle, in effetti, che risultano indispensabili se si vuole provare ad annullare il gap tecnico che divide una squadra operaia come la Paganese da un'avversaria imbottita di nomi altisonanti come, appunto, il Benevento. Appena 2 minuti e la formazione di casa potrebbe già sbloccare il match: Zarineh, un giraffone di 195 centimetri, fa da torre per Cucciniello, che non profitta dello squarcio apertosi nella retroguardia sannita, tiro sbilenco e palla a lato. Ma l'undici di Soda si organizza subito, a centrocampo De Liguori e Cejas sono una furia, riuscendo a tamponare la superiorità del reparto salernitano. Gioco equilibrato, Ciarcià autorizza fausti presagi a destra, poi fa crollare tutto con quella sciocchezza della quale si è detto. Al 39' altra occasione per la squadra di casa: De Liguori, unico in copertura, non la becca, fila via Esposito ma viene ripreso. Al 43' il Benevento passa: calcio piazzato di Cejas dalla trequarti, palla lunga, evidentemente battezzata out dai difensori azzurrostellati, non da Landaida, però, che si avvita appoggiando di testa all'indietro per la girata vincente di Castaldo. La Paganese rientra dal riposo col piglio giusto, profitta di qualche incertezza del Benevento. Corre il 4', Esposito mette in mezzo rasoterra per Lasagna, prontissima la girata all'incrocio. Seguiranno una chicca di Castaldo, con sfera che lambisce il palo lontano, un ottimo intervento di Mondini su Bacchi, nonché la performance in negativo di Lasagna. Il punto, comunque, gratifica gli obiettivi di entrambe.

da Il Mattino

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